Lavorare quando vuoi, dove vuoi. Sembra utopia, invece lo smart working e il workation sono sempre più una realtà.
Ci sono svariati termini per definire questa nuova tendenza. In Italia il più azzeccato è “lavoro agile” che traduce perfettamente il termine inglese smart working.
La pandemia che ci ha colpito ha sicuramente accelerato questo processo, che in Italia viaggiava ancora un po’ a rilento.
Forse per abitudini, cultura o semplicemente perché a noi italiani piace stare in mezzo alla gente e confrontarci, lo smart working era appena all’inizio della sua diffusione.
Nell’ultimo anno moltissime realtà si sono avvicinate a questo nuovo tipo di concetto che ben si coniuga con le esigenze del momento. Permette il distanziamento e dà la possibilità a moltissime famiglie di poter gestire i figli nonostante le chiusure delle scuole.
Internet ha sicuramente sconvolto il mondo, poiché basta un Wi-Fi per trasformare qualsiasi luogo in un “ufficio temporaneo”.
Questo ci permette di mandare una mail da qualunque luogo in cui ci troviamo, ad esempio dalla barca che abbiamo noleggiato per passare qualche giorno in libertà senza preoccuparci di tutte le regole imposte da questa attuale condizione.
Lavoreremo quindi sentendoci in vacanza; da qui nasce il termine workation: un neologismo, che deriva dall’unione delle due parole inglesi a noi più conosciute: work (lavoro) + vacation (vacanza). Da questa fusione deriva un modello ibrido, di nuovissima concezione, del lavoro.
Secondo i dati del Politecnico di Milano, sono circa 250mila i lavoratori che in Italia possono più o meno scegliere come lavorare e dove farlo: circa il 7% dei dipendenti. Il numero dei lavoratori interessati cresce del 40% l’anno, stima il Politecnico. Si tratta di un fenomeno che ha già ha cambiato parte del lavoro e delle organizzazioni aziendali in Italia. In Italia già il 51% dei manager e dei professionisti lavora lontano dall’ufficio per almeno metà settimana.
Si stima addirittura che entro il 2035, 1 miliardo di persone lavoreranno da remoto e viaggeranno il mondo liberamente, in una perenne workation.
Il mestiere del lavoratore da remoto grazie allo smart working, è sicuramente una possibilità da non farsi scappare, ma per alcuni è uno stile di vita che rischia di essere molto solitario e il rischio di trovarsi a non uscire mai di casa è reale.
Per questo si sta sviluppando tutta una serie di spazi ibridi, tra il coworking e il coliving, che si rivolgono a imprenditori e team di aziende che cercano luoghi per ritiri aziendali che abbiano un impatto positivo sulla qualità del lavoro.
Ci sono coworking per tutti i gusti, in città e in mezzo alla natura. Ve ne sono 300 solo in Italia. E il futuro del coworking e del workation sono proprio le barche. Lavorare non vista mare, ma SUL mare sarà un’esperienza incredibile.
Telefono, agenda, computer portatile e improvvisamente le quattro pareti grigie dell’ufficio possono trasformarsi in un panorama incomparabile.
Che sia una barca o una houseboat ormeggiati in Marina i benefici come si può immaginare sono molteplici: relax e pace in un’atmosfera da sogno, tanti spazi dove poter gestire la propria quotidianità, pausa pranzo sullo sky o sul ponte per godere di momenti appaganti, viste mozzafiato ognivolta che si alzano gli occhi dal pc, serate relax osservando le stelle, passeggiate nelle Marina per smaltire lo stress giornaliero, il tutto a pochi metri dai centri pulsanti delle maggiori città che ci permetteranno di reimmergerci nel mondo e non farci sentire troppo isolati.
Incuriositi da questa nuova tendenza? Perché non dare un’occhiata a tutti i possibili “uffici sul mare” che mettiamo a disposizione? Sul nostro sito si trovano un ventaglio di opportunità da non lasciarsi scappare!
Lavorare in un ambiente piacevole, sereno, privo dello stress dovuto alle norme contingenti, permette non solo di svagarsi, ma anche di gestire meglio il proprio tempo, con conseguenze ottime anche per l’umore (e il raggiungimento degli obiettivi aziendali).
Una maggiore fluidità della vita lavorativa potrebbe portare a una maggiore qualità della vita: con il workation non si stacca del tutto – è vero – ma si esce dalla routine e si rende più rilassante e godibile la vita lavorativa. Che ne dite: proviamo?
Sono molti i vantaggi a detta di chi sta praticando il lavoro agile da mesi. Un cambiamento di mentalità, che obbliga a ripensare alle città e ai modi di lavorare. E anche al turismo.
A differenza del telelavoro che è svolto di norma al domicilio del dipendente in maniera stabile e continuativa, lo smart working non ha limiti geografici e la sua evoluzione in workation permette di unire vacanza e lavoro senza dover spendere le ferie.
Inoltre, ne potremo approfittare per aggiungere le nostre vere ferie a questo periodo, per poterci godere la location senza doverci nemmeno spostare. Una bella soluzione, non vi pare?
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